.: 氣水也,言浮物也 breath is water, words are floating things :.

domenica 6 ottobre 2013

Octavio Paz - Envoi

Dall'epigrafe de La Production de l'espace di Henri Lefebvre: poesia di Octavio Paz dal titolo "Envoi" tradotta dall'inglese:

Envoi
Imprisoned by four walls
(To the north, the crystal of non-knowledge
a landscape to be invented
to the south, reflective memory
to the east, the mirror
to the west, stone and the song of silence)
I wrote messages, but received no reply


Envoi
Imprigionato da quattro mura
(a nord, il cristallo del non-conoscere
un paesaggio che è da inventare
verso sud, memoria di riflessi 
all'est, e lo specchio
a ovest, pietra e canzone del silenzio)
Ho scritto messaggi, ma non ho avuto risposta

martedì 1 ottobre 2013

Karen Green - for the sun to rot


Altra poesia, questa volta di Karen Green. Green era la moglie di David Foster Wallace quando questi si è ucciso, nel 2008. La poesia è tratta da Bough Down, un memoir multiforme (collage, prosa, poesia) che racconta il venire a patti con le cose di lei, dopo la morte del marito.

“I worry I broke your kneecaps when I cut you down”

Qui è una recensione interessante: http://nplusonemag.com/bough-down
Segue un tentativo di traduzione di una poesia del libro, già citata nella recensione qui sopra. L'originale segue grosso modo una struttura metrica di versi da quattordici sillabe, con cesura fra sette e sette, ma non sempre. La traduzione è metricamente altrettanto libera. 


for the sun to rot
Even at the Zen garden, a scarecrow sways from a tree.  

I see it sideways first and I have to make a choice about

should vs. want. The day is glorious and I want to believe

it will remain so. There is something wrong with the  

air between the swinging shoes and the dirt. There is a

distance that will never measure up, a movement in its

form that is not breath, not oxygen. I feel straw in my

throat; I regret everything.


          per il sole, perché vada a marcire
          Anche nel giardino Zen, c'è uno spaventapasseri che dondola
       
          Lo vedo di sghembo subito, sull'albero, e devo fare una scelta
       
          dovrei contro lo voglio. Il giorno è splendido e io voglio credere
       
          che rimarrà così. C'è qualcosa di sbagliato nell'aria sospesa
       
          fra le scarpe che penzolano e la terra. C'è una distanza
       
          che non ammonterà mai a nessuna misura, un movimento
       
          di una forma che non è fiato, non è ossigeno. C'è come paglia
       
          nella mia gola; ogni cosa mi è un rimorso.