Altra poesia, questa volta di Karen Green. Green era la moglie di David Foster Wallace quando questi si è ucciso, nel 2008. La poesia è tratta da Bough Down, un memoir multiforme (collage, prosa, poesia) che racconta il venire a patti con le cose di lei, dopo la morte del marito.
“I worry I broke your kneecaps when I cut you down”
Qui è una recensione interessante: http://nplusonemag.com/bough-down
Segue un tentativo di traduzione di una poesia del libro, già citata nella recensione qui sopra. L'originale segue grosso modo una struttura metrica di versi da quattordici sillabe, con cesura fra sette e sette, ma non sempre. La traduzione è metricamente altrettanto libera.
for the sun to rot
Even at the Zen garden, a scarecrow sways from a tree.
I see it sideways first and I have to make a choice about
should vs. want. The day is glorious and I want to believe
it will remain so. There is something wrong with the
air between the swinging shoes and the dirt. There is a
distance that will never measure up, a movement in its
form that is not breath, not oxygen. I feel straw in my
throat; I regret everything.
per il sole, perché vada a marcire
Anche nel giardino Zen, c'è uno spaventapasseri che dondola
Lo vedo di sghembo subito, sull'albero, e devo fare una scelta
dovrei contro lo voglio. Il giorno è splendido e io voglio credere
che rimarrà così. C'è qualcosa di sbagliato nell'aria sospesa
fra le scarpe che penzolano e la terra. C'è una distanza
che non ammonterà mai a nessuna misura, un movimento
di una forma che non è fiato, non è ossigeno. C'è come paglia
nella mia gola; ogni cosa mi è un rimorso.
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